sabato 28 marzo 2015

Fernando Colunga: la trilogia per innamorarsene

Fernando Colunga è l'attore messicano per eccellenza della rete ammiraglia. E' come Terence Hill per la nostra RAI UNO.
Un'icona, che non conosce tempo e che con il trascorrere degli anni migliora come il buon vino.
Vi confesso che quando vidi per la prima volta Fernado Colunga sul piccolo schermo non mi conquistò affatto.
Erano i tempi de "La usurpadora", telenovela del 1998, e Colunga aveva alle spalle diversi successi. Non era forse nemmeno colpa sua, ma quelle immagini fisse della telecamera che inquadravano le sue espressioni non mi convincevano proprio.

Fernando Colunga e Gabriela Spanic in "La Usurpadora"

Sembrava sempre tutto impettito e che dire del ciuffo ribelle? Manco a parlarne. Eppure qualcosa dentro di me mi diceva che c'era del talento che stava per esplodere e così dopo una breve sbirciatina a "Abrazame muy fuerte", di cui amavo la sigla, sono approdata ad "Amor Real" e ho riso e pianto con Manuel Fuente Guerra.
Personaggio bellissimo, recitato con misura e maestria.


Fernando passa dai toni bassi ai registri alti trascinando il telespettatore nel suo dramma. Fernando è Manuel Fuente Guerra, ne vive i contrasti, le contraddizioni, le paure e le gioie.
Per me è una scoperta, che diventa conferma, quando mi decido a seguire "Pasion". Storia originale e avvincente. Il personaggio de "L'Antillano" è il mio preferito, non per altro, perchè vivo su un'isola che per secoli è stata depredatata dai pirtati e mi piace immaginare che tra quella torma di energumeni violenti, ce ne fosse anche uno come Ricardo De Salamanca y Almonte, capace di sentimenti umani, così come di spietata intransigenza.

Fernando Colunga e Susana Gonzales

Personaggio avvincente, reso con assoluta bravura. Quando l'Antillano maliziosamente esprime una sua opinione, gli occhi di Colunga trasmettono come uno scintillio. E' come se le frasi de copione maturassero nella sua testa e si formulassero nella sua bocca. Se questa non è bravura!
La triade si completa con "Alborada" altra produzione di Carla Estrada dove il personaggio di Luis Manrique y Arellano è quello tipico dei romanzi amati dalle donne, con lui che si infila di notte nel letto della povera Hippolita, che dopo lunga attesa crede di consumare il matrimonio nel talamo nuziale.
Ammetto che ho un debole per Fernando in abiti d'epoca. Sembra nato per incarnare questi personaggi intelligenti, scaltri e pieni di valori, così lontani dal classico galan che seduce ed abbandona la povera cameriera, con la testa tra le nuovole.
Una sola preghiera, se qualcuno pensasse, non a torto, di portare Fernando sulle nostre reti, riservategli un doppiaggio degno del suo talento.
Tanta bravura ed espressività non merita di essere depredato del talento da un frettolosa e quanto mai irrispettosa traduzione.
Non lo merita lui, ma neanche il telespettatore.




Luz Maria: il fenomeno peruviano degli anni Novanta

LUZ MARIA: UNA FAVOLA DELLA FINE DELL'OTTOCENTO PER LE SOGNATRICI MODERNE


Alla fine degli anni Novanta, América Producciones sembrava sulla cresta dell'onda, per quanto riguarda la produzione di telenovelas. 
I suoi prodotti erano all'avanguardia, non tanto per l'originalità delle storie, che erano spesso remake, ma soprattutto per la qualità tecnica dei suoi prodotti e la bravura dei suoi attori, accanto ai quali venivano chiamati volti noti della piccola pantalla, resi celebri nei loro paesi.

Lucecita e Gustavo

Tra i grandi successi di allora è da ricordare Luz María  una telenovela trasmessa tra il 1998 e il 1999, che approdò in Spagna conquistando circa 4 milioni di telespettatori, sintonizzati tutti i pomeriggi sulla rete ammiraglia, con uno share del 26,8%.
 Un successo strepitoso, che lanciò a livello internazionale i due protagonisti, Christian Meier e Angie Cepeda, al fianco di Rosalinda Serfaty e Mariela Alcalá, come antagoniste.

Familla Mendoza y Rivero con Gustavo Gonzalves           



La storia, di per sè un po' scontata e romanticissima, collocata nel passato, acquista un fascino tutto nuovo. Non vi nego che per anni sono stata vittima del suo incantesimo.
Non era solo la bellezza indiscussa del protagonista, che esercita sempre un suo fascino sul pubblico femminile, nè la simpatia ed il carisma della Cepeda, che piaceva anche alle donne, per la sua spontanea semplicità, nonostante la straordinaria avvenenza, ma c'era qualcosa di più, un miscuglio tra competenze attoriali e capacità tecniche. La fotografia era da Oscar.

Gustavo Gonzalves e sua moglie Lucecita

Per chi non avesse visto "Stellina" e neppure "Luz Maria", la storia narra le vicessitudini di una giovane ragazza di provincia, che si trasferisce in città, a casa di un'amica della mamma, quando questa si ammala gravemente.
Figlia illeggittima di un noto signore benestante, Miguel Mendoza y Rivero, cresce con la madre nel "campo", ignara delle sue origini paterne. Alla morte della madre, Miguel Mendoza y Rivero la accoglie nella sua casa come domestica, grazie all'intercessione dell'amica della madre di Lucecita, Modesta (splendida Teddy Guzmán).

Teddy Guzmann nel ruolo di Modesta

 Modesta lavora da anni nella casa dei Mendoza come cuoca ed è a conoscenza dell'avventura tra il ricco padrone e la povera ed ingenua contadina e così alla morte dell'amica convince il gentiluomo a prendersi cura di questa povera ragazza orfana.
E' qui che Lucecita, come tutti chiamano Luz Maria, rivede Gustavo Gonzalves, giovane e infelice proprietario terriero, che pochi giorni prima del suo viaggio a Lima, l'aveva sorpresa, con il suo cagnolino al seguito, a bagnarsi nel fiume che scorreva nelle sue terre.

Gustavo Gonzalves
 Gustavo Gonzalves è il genero del signor Mendoza, ne ha sposato infatti la bellissima e viziatissima figlia, che in seguito ad un incidente ha perso l'uso delle gambe. Il loro è un matrimonio infelice, da cui Gonzalves non ha modo di liberarsi. Se la giovane moglie siede su una sedia a rotelle, la colpa è solo sua. 
Angelina Mendoza in Gonzalves

Tra Gustavo e Lucecita nasce una tenera amicizia, che preoccupa i diversi menbri della famiglia, che cercano in tutti i modi di tenere separati i due ragazzi.
La speranza è che Lucecita sposi il figlio di Modesta, Sergio (Orlando Fundichely). Un ragazzo non solo avvente, ma pieno di virtù, che studia per diventare medico.
Lucecita, come nelle più classiche delle telenovelas, gli è molto affezionato, ma non lo ama. Il suo cuore è di Gustavo.

Lucecita e Sergio

Un amore impossibile il suo, non solo per il vincolo matrimoniale, ma anche per la notevole lentezza con cui il protagonista, completamente perso nei suoi problemi, si rende conto di provare una forte attrazione per la bella domestica.
Il povero telespettatore palpita in attesa e quando finalmente accade, è un trionfo di amore.



 I due innamorati, cercano disperatamente di evitarsi, senza successo. Il destino, infatti, è ben deciso a vederli insieme. E così, il nostro eroe romantico affronta tutti e chiede l'annullamento del matrimonio alla sacra rota, riuscendo infine, tra mille avversità, a sposare la sua Lucecita.

Gustavo e Lucecita sposi

Con il lieto fine, il riconoscimento di Lucecita come una Mendoza, la scoperta della falsa invalidità di Angelina e la punizione dei cattivi, di quasi tutti i cattivi, penserete che si concluda la telenovela, ma vi sbagliate.
Il racconto prosegue, con una seconda parte che pur mantenendo un filo conduttore, si distingue per una sua autonomia. Ci sono tutti gli elementi per una telenovela nella telenovela e i personaggi che le danno vita sembrano uscire dalle pagine di un romanzo. Ma non perdiamo il filo del nostro discorso.
Dicevamo che un primo ciclo si chiude, con Lucecita e Gustavo che si sposano e hanno una figlia. I cattivi sono puniti, ma non sono ancora vinti.
Angelina, infatti, oramai scoperta e condannata alla sedia a rotelle per tutta la vita, decide di vendicarsi del suo ex marito e attiratolo in una trappola, tenta di condurlo con se nella morte, provocando un  incidente di carrozza.
Fortuna vuole che a perdere la vita sia solo lei, mentre Gustavo e la sua bambina si salvano, ma nell'incidente, urta la testa e perde la memoria.


Gustavo e Mirtha

Nella rivolta che precede il colpo di Stato, Lima è una polveriera e ricevere notizie è difficile. Lucecita perde così le tracce dei suoi cari. E mentre lei  sconvolta vaga per la città  alla ricerca del marito e della figlia, Gustavo finisce in ospedale, tra le grinfie di Mirtha.
Mirtha (Mariela Alcalà) è la discreta e pericolosa infermiera di Angelina, da sempre attratta da Gustavo, che allontanata da casa Mendoza per aver appoggiato e coperto Angelina, ora lavora nell'ospedale di Lima.
Incredula per la fortuna che le è capitata, riesce ad impadronirsi della vita e del futuro di Gustavo e della sua bambina. Per anni i nostri amanti resteranno così separati.
Mentre Gustavo vive oramai fuori città, privo di memoria e convinto di avere una figlia con Mirtha, Lucecita si imbatte in una nuova famiglia, gli Aldama.

José Julian Aldama

Gli Aldama sono una famiglia benestante, piena di problemi esistenzali, che organizzano la loro vita e la loro quotidianità intorno agli umori e ai dolori di José Julian, un giovane colto e tenebrso, che un tempo era stato una promessa della musica, ma in seguito ad un incidente di caccia ha perso la vista e la voglia di vivere. José Julian vive rinchiuso nella sua camera, perennemente al buio, non vuole contatti con nessuno.  A soffrire per lui la madre ed il padre, vittima dell'alcool e causa indiretta della cecità del figlio. Nella stessa casa vivono anche la zia e le sue due figlie, che animano la storia tra invidie e primi innamoramenti.
Lucecita arriva nelle loro vite, con la inseparabile Modesta, portando scompiglio e buonumore. Il più beneficiato di tutti è José Julian, che dopo le prime scontrose ritrosie, lascia che Lucecita entri nella sua camera e nella sua vita. Inutile dire che se ne innamorerà perdutamente, accettando anche di sottoporsi ad un periocolosissimo intervento, che potrebbe restituirgli la vista, per vedere finalmente il volto della salvatrice. Ma nonostante la lusinga e la sincera ammirazione di Lucecita per Josè Julian, Luz Maria non riesce a dimenticare la sua pena per la perdita del marito e della figlia. E' certa che prima o poi si rivedranno.
La sua speranza non è  vana e chiusasi la seconda parte della storia con un nuovo lieto fine, per tutti i personaggi della famiglia Aldama, Lucecita ritorna nella vita di Gustavo.
Cercando un lavoro da domestica, in tutti questi anni si è sempre rifiutata di usare i soldi del marito, perchè non li sentiva suoi, s'imbatte nella casa di Gonzalves. Appena lo vede, per l'emozione sviene. Gustavo, tuttavia, non la riconosce. La perdita di memoria, subita anni prima, non gli consente di scoprire la verità.
Angie Cepeda e Christian Meier

Sotto le minaccie della perfida Mirtha, Lucecita decide di non raccontare nulla al marito, felice di riabbracciare sua figlia.  Nell'ombra cerca di riconquistare Gustavo, che ancora una  volta si innamora di sua moglie, fino allo scontato, ma attesissimo lieto fine, con il protagonista che ritrova la memoria, punendo i cattivi di turno.

Lucecita e sua figlia

Anche se la storia è di per sè scontata e non mancano gli scivoloni e le ingenuità del genere, nel complesso il prodotto è buono e magistrale è l'interpretazione degli attori. Per non parlare della caratterizzazione dei personaggi. Su tutti Graziela, la madre di Angelina, che si rivolge al vero padre della figlia, liquidandolo perennemente con uno sprezzante "borracho" e Migluel Mendosa, il padre di Lucecita, che scoperte le trame della madre e della perfida figlia, ripete ossessivamente "las dos... las dos!". Non mancano poi momenti esilaranti con i personaggi minori e le storie di buoni sentimenti, che scaldano il cuore.
Visto a distanza di anni, quando oramai non siamo più sotto l'effetto magico di Lucecita, bisogna ammettere che le qualità tecniche del prodotto sono superiori alla storia, ma per chi, come me, ha un debole per i figli orfani che ritrovano i genitori e per le giovami donne che purnon cercando ostinatamente il principe azzurro lo trovano pure con un cospicuo conto in banca, è il prodotto giusto per voi. In fondo sognare non costa nulla e la realtà è spesso così triste, che un pò di favola aiuta a credere che qualcosa forse può cambiare, fosse anche solo con un colpo di magia.





Eva Luna

Eva Luna è una telenovela del 2010 prodotta in collaborazione tra Venezuela e Stati Uniti ed è il remake della statunitense Aguamarina del 1997.
 Girata a Los Angel tra il 2010 ed il 2011, dal 1° novembre è trasmessa anche in Italia su Mya di Mediaset Premium.

 I protagonisti sono Bianca Soto e il sempre affascinante Guy Ecker, noto in Italia per il personaggio di Sebastiano in Aroma de Café.
Gli antagonisti sono Julian Gil e Susana Dosamantes che ne faranno passare di tutti i colori ai nostri poveri innamorati.

Prima di raccontarvi a grandi linee la storia di Eva e Daniel, devo dirvi che il prodotto è molto carino, ma gli antagonisti non si sopportano.
Lode agli attori, la Dosamantes ha una carriera strepitosa alle spalle e anche Julian Gil fa la sua figura, per non parlare dell'attrice che interpreta Victoria, ma credetemi non si reggono. Marcela è una macchina da guerra, sempre pronta ad uccidere chiunque si ponga sul suo cammino. Non nutre affetto per nessuno, se non per Leonardo, che le somiglia tantissimo. 
Victoria, bellissima e viziata oltre ogni dire, finisce con il diventare la solita fidanzata isterica, che passa da un'azione insensata all'altra, per trattenere il povero protagonista. Di dignità neanche a parlarne! Si ostina a volere un uomo che in realtà non l'ha mai convinta e se all'inizio si può anche essere solidali con lei, visto che Eva appare all'orizzone e Daniel si dimenticati della fidanzata, dopo la prima reazione isterica, diventa irrefrenabile.

Victoria Arismendi

Il personaggio non è negativo ed infatti alla fine, in un certo senso, si salva, anche se con tante costole rotte.
Bianca Soto è stata una sorpresa povitiva. Bellissima, come una modella, interpreta un personaggio pulito. E' la classica ragazza con la testa sulle spalle, che si prende cura della sorella, che per la sua avvenenza è contunuamento oggetti di attenzioni maschili, non sempre gradite.
Nonostante tutto, piace anche se a tratti finisce con il preoccuparsi troppo dell'antagonista e dei suoi sentimenti.
Nonostante le riserve iniziali, mi è piaciuta molto.
Daniel è interpretato dall'oramai maturo, ma sempre affascinante Guy Ecker, che per me è resterà sempre un mito, con la sua camminata felpata, da animale predatorio.

Eva e Daniel

Insomma, mi piace fisicamente, se non si fosse capito, ma non tradisce professionalmente. Molto credibile nel personaggio di Daniel, anche se a tratti appare fin troppo ingenuo, per un uomo del suo livello, abituato alle donne e al mondo degli affari, ma si riscatta degnamente alla fine della storia.
A dare grattacapi ad Eva, a parte il destino, non proprio clemente, ci si mette anche Alicia, la sorella di Eva, che si innamora sempre dell'uomo sbagliato, fino a pagare amaramente per la sua leggerezza.

Alicia sorella di Eva
Insomma, tra alti e bassi, la storia scorre gradevolmente nella prima parte, quando Eva e Daniel si innamorano. Gradevole nella parte centrale, quando Eva si trasforma in Eva Luna, quasi surreale nella parte finale, per gli eccessivi colpi di scena. 
Nomostante tutto la telenovela è carina e si può guardare, soprattutto se siete romantiche, amate le ville,  il lusso, i bei vesti e i milionari da telenovelas. Insomma se anche voi, come me, amate sognare ad occhi almeno qualche ora al giorno, non potete perdervi "Eva Luna", che vi divertirà e vi farà sognare, nonostante tutto.
La storia ruota intorno ad Eva, una bellissima venezuelana, che dopo l'allontanamento della madre vive con il padre Ismael, la zia  e la sorella. Per sbarcare il lunario Eva e Ismael raccolgono mele, nelle diverse piantaggioni, ma il sogno della ragazza  è quello di sfondare nel mondo della pubblicità, non come modella, ma come creatrice pubblicitaria.
Purtroppo le condizioni del padre peggiorano ed il genitore, senza confessare alle figlie che oramai gli resta poco da vivere decide di trasferirsi con loro a Los Angeles, dove potranno avere un futuro migliore.
Giunti in città, trovano alloggio nella pensione di Justa Valdez (Lupita Ferrer), una bella signora di origini latine, che fitta loro due camere da letto.
Justa Valdez
Subito dopo, il padre comunica ad Eva che deve accompagnarlo da  una persona. Lungo la strada, però, una macchina sportiva rossa, investe il padre di Eva, dandosi alla fuga. L'uomo muore senza riuscire a dire alla figlia chi sia la persona che stava cercando.
Rimaste sole le due ragazze devono decidere se tornare in Venezuela dalla zia o invece restare per una vita migliore. Eva non ha dubbi, restano e sua sorella Alicia deve studiare. Lavorerà lei per entrambe.
Dopo diversi lavori precari, Eva conosce Leonardo Arismendi (Julian Gil) di Publicidad Arismendi, che le offre un lavoro di badante per suo padre, Julio Arismendi, malato da tempo.

Leonardo Arismendi
La ragazza accetta, pur non avendo nessuna esperienza. L'impatto iniziale è difficile, non per l'anziano pubblicitario, che anzi mostra sincero affetto per lei, ma per l'ostilità palese della donne Arismendi, Marcela e Victoria. Eva è troppo appariscente ed intelligente, per non creare problemi. Ed infatti di lei si innamorano Leonardo e Daniel Villanueva, brillante pubblicitario, socio di Publicidad Arismendi, vedovo e padre di una bambina, Laurita, che adora. Daniel è fidanzato conVictoria, ma non la ama. E' attratto da Eva, come Leonardo, ma si sente legato a Vittoria da un debito di riconoscenza, per essergli stato accanto dopo la morte della moglie. Se questo gli impedisce di dichiararsi ad Eva,  non vuole che Leonardo si approfitti della situazione per sedurla. 

Famiglia di Julio Arismendi
 
 Nonostante i suoi sforzi, alla fine Daniel confessa i suoi sentimenti ad Eva e lascia Victoria. A questo punto interviene Marcela, che versa nella bevanda della figlia una forte dose di calmanti, per simulare un suicidio. Victoria si addormenta ignara e si risveglia in ospedale, dove tutti credono abbia attentato alla sua vita per Daniel. Marcela spiega a Victoria che l'intera faccenda è stata manipolata da lei e che deve accreditare questa versione per ricattare moralmente Daniel, che però non si lascia convincere.
Marcela è una donna fredda e calcolatrice, che ha sposato Julio Arismendi in seconde nozze. Dal primo matrimonio è nato Leonardo, mentre Vittoria è stata adottata successivamente. Marcela non si preoccupa assolutamente della salute di Julio, anzi lo uccide lentamente versandogli nelle bevande un potente veleno, che lo condurà alla morte. Il suo scopo, infatti, è prendere possesso di tutto il patrimonio Arismendi e di eliminare dalla società anche Daniel. Il suo scopo infatti e far sposare Daniel con Victoria, per renderla sua unica erede. Come sia possibile ciò? Ha già provveduto ad uccidere i genitori e la moglie di Daniel e dopo il matrimonio prevede di eliminare anche lui e Laurita. Julio presto comincia a sospettare che gli diano qualcosa che lo faccia sentire peggio e ne ha la prova, quando il suo adorato cane, Max, lecca la tisana che accidentalmente è caduta sul pavirmento e muore. Julio chiede al suo medico di fiducia di analizzare il contenuto della tazza e scopre che i suoi sospetti sono fondati.
Nel frattempo, Eva e Daniel decidono di sposarsi e di farlo in segreto. Ma a guastare loro la festa è Leonardo che lascia credere a Eva che l'uomo che ha investito suo padre è Daniel

Eva e Leonardo
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Leonardo, infatti, ascoltando le confidenze della ragazza si rende conto che l'uomo che ha investito con la macchina di Daniel è il padre di Eva e pensa di usare l'informazione, per allontananare definitivamente Eva da Daniel. Come se non bastasse, Marcela e Victoria, all'ignaro delle manovre di Leonardo, pensano a loro volta ad modo per separare i due innamorati. Victoria chiede a Eva di andare in banca ad incassare un assegno per suo conto. Ingenuamente, si reca in banca e preleva quando stabilito. A quel punto Marcela la denuncia per furto e per convincere l'incredulo Daniel, gli mostra le riprese della banca.
Eva ricercata dalla polizia fugge.

La prima apparizione in pubblico di Eva Luna

Dopo una serie di colpi di scena, come la finta morte di Julio Arismendi e la completa cancellazione delle accuse nei suoi confronti, Eva ritorna a Los Angels come erede principale di Arismendi e come presidente di Publicidad Arismendi. Ma c'è anche un'altra novità. Eva è diventata madre e Daniel sospetta che quel bambino sia suo, nonostante lei lo neghi.
Ora sa perchè Eva lo odia, ma non ha le prove per dimostrargli la sua innocenza. Ricorda perfettamente il giorno in cui ha prestato la sua auto a Leonardo. Gli aveva parlato di un tamponamento, ma le cose non erano andate esattamente così. E ora Leonardo è riuscito a convincere Eva a sposarlo. E nessuno sa che Leonardo, mentre corteggiava Eva, andava a letto con Alicia e per farla tacere la minacciava di morte.
Il tempo stringe e il  matrimonio di Eva e Leonardo è oramai arrivato. Gli invitati sono già riuniti, manca solo la sposa e quando anche lei fa il suo ingresso, Daniel ferma la cerimonia, per far ascoltare pubblicamente una registrazione di lui e Leonardo, dove il giovane confessa di essere alla guida dell'auto di Daniel, il giorno dell'incidente.
Ad accusarlo non è solo Daniel, ma anche Victoria, che nel frattempo ha scoperto le sue vere origini, ed ha capito di essere stata soltanto una pedina nelle mani di Marcela. Victoria conferma di ricordare il giorno dell'incidente e rivela che anche ad Alicia che è stato Leonardo a farle perdere il bambino, con la stessa sostanza usata da Marcela per altri crimini.
Leonardo cerca di uccidere Victoria, ma il colpo ferisce a morte Renata, la fedele governante, che aveva taciuto a lungo sulle origini della ragazza, nascondendo alla sorella, Justa Valdéz, la proprietaria della pensione, che la bambina avuta da Julio Arismendi non era nata morta come le aveva fatto credere. In realtà era stata affidata a Marcela che aveva nascosto al marito la paternità, convincendolo ad adottare quella povera neonata senza genitori.
Braccato dalla polizia che sopraggiunge Leonardo prende Eva come ostaggio e nella colluttazione ferisce Daniel, ma alla fine Leonardo verrà investita da un auto e morirà sotto i loro occhi.
Resta ancora nei paraggi Marcela, che vuole vendicare la morte del figlio. Arrestata per i diversi crimini commessi, scappa dal carcere con l'idea di uccidere Eva, ma il suo intento fallirà grazie all'intervento di Daniel che salva Eva e suo figlio. I due protagonisti possono così finalmente convolare a giuste nozze.








El Manantial

Il Manantial è una telenovela messicana del 2001, vincitrice del premio TVyNovelas Award, come migliore telenovela nel 2002. La produzione è di Carla Estrada, un nome che è anche una certezza di professionalità e successo nel mondo delle telenovelas.

I protagonisti sono Adela Noriega e Mauricio Islas. Una coppia affiatata che rende bene sulla scena, tanto da ripresentare la coppia, rimesconando le carte, anche in "Amor Real".
La storia è scritta molto bene. Sembra un romanzo ed i personaggi sono studiati fin nei minimi particolari. Ogniuno di loro ha caratteristiche ben specifiche, che mantengono una loro coerenza dall'inizio alla fine.
Gli attori sono straordianri. Uno su tutti Justo Ramirez (Alejandro Tomasi), il malo della storia.

Alejandro Tomasi nel ruolo di Justo Ramirez
La consiglio vivamente, nonostante l'alone nostalgio e drammatico che accomagna tutte le puntate.
Nel villaggio di Sant'Andrea dove scorre il Manantial, due famiglie si dichiarano guerra per il controllo di alcune terre. Sono i Ramirez e i Valdes.
Dietro la contesa degli appezzamenti di terreno si nascondono motivi molto più personali. Tra Justo Ramirez, marito di Margarita Insunza, e Francisca Rivero, moglie del suo nemico Rigoberto Valdes, cè una relazione adulterina.

Francisca Rivero e Justo Ramirez
Da questo antefatto iniza la storia di Alfonsina e Alejandro, i figli legittimi di Valdes e Ramirez, nati nello stesso giorno da genitori tra loro in guerra.
I due ragazzi crescono divisi dai pregiudizi, ma attratti loro malgrado l'uno dall'altro.

Margarita Insunza, madre di Alejndro, chiede al marito di prendere provvedimenti per impedire al figlio di frequentare la giovane donna, perchè suo figlio deve sposare la cugina Barbara. Justo assicura che farà quanto necessario affinchè tra i due ragazzi non possa mai esserci una relazione e intrufolatosi in casa della ragazza la violenta.


Dopo lo strupo la ragazza lascia il paese per non farvi ritorno.
Passano cinque anni e Alfonsina si laurea. Sembra aver ritrovato un'apparente serenità, anche se l'abuso che ha subito le impedisce di avere relazioni sessuali con gli uomini. Nonostante tutto vive tranquilla, fino a quando la madre, che ha scoperto di avere un male incurabile, si toglie la vita. Prima di morire ha però modo di dire alla figlia, che la causa delle loro disgrazie è sempre lo stesso uomo, Justo Ramirez. A fronte di questa confessione, Alfonsina giura di vendicarsi.
Alfonsina e sua zia

Tornata a Sant'Andrea rivede Alejandro ed è subito chiaro che tra loro esiste un legame molto più forte dell'odio reciproco delle loro famiglia, ma Alejandro è ora fidanzato con Barbara, mentre Alfonsina non ha il coraggio di confessargli, ciò che gli ha fatto il padre, cinque anni prima che lei sparisse.

Il tragico personaggio di Barbara, la fidanzata di Alejandro

Tra omicidi rimasti occulti per lungo tempo e colpi di scena conditi dalla guerra senza frontiere tra Alfonsina Valdez e Justo Ramirez, si snoda una storia degna di un romanzo, che ci presenta una Adela Noriega determinata, sofferente, ma caparbia che lotta con tutte le sue forze per vincere contro l'ambizione e la malvagità di uno spettalore Alejandro Tomasi, bravissimo nel ruolo di Justo Valdez. Una ragazza tanto forte quanto fragile per la pena che si porta nel cuore. Troverà mai il coraggio di confessare al suo amore, il giovane e romanticissimo Alejandro che se non riesce ad avere relazioni con un uomo è per colpa di suo padre?  E' ciò che teme doña Margherita, moglie di Justo e madre di Alejandro, che un giorno Alfonsina possa rivelare al figlio l'identità dell'uomo che l'ha violentata. Sa che Alejandro non potrà mai perdonarlo per quello che ha fatto e mai perdonerà se stesso per esservi vendicato del padre, perchè la vendetta è l'unica arma per cancellare l'onta, ma Alfonsina e Margherita sono poi così diverse? Potranno mai permettere un finale così tragico?
Accanto alla storia d'amore dei due protagonisti si snodano poi le storie degli altri personaggi, come la zia e lo zio di Alfonsina, il sacerdote di cui è segretamente innamorata doña Margherita e ancora la migliore amica della nostra protagonista, insieme al fratellastro di quest'ultima. Tutta la narrazione è pervasa da un sentimento dolce e drammatico, che sembra trasmettersi anche al luogo. L'amore è sviscerato in tutte le sue forme, c'è quello tra madre e figlio di Margarita per Alejandro, quello della zia per la nipote e quello della nipote per la figlia, quello tra fratelli, così come quello tra amiche. C'è l'amore impossibile, come quello romantico dei due protagonisti adolescenti, fino a quello adulto di una coppia che vuole trovare un punto di incontro. Come non dimenticare poi l'amore di un padre per sua figlia, che lo condurrà alla morte. Una morte su cui si costruirà una redenzione.

 Se ne avete la possibilità, ve la consiglio vivamente. E' una di quelle telenovela che vi lasceranno a bocca aperta. Uno di quei prodotti che riscattano il genere spesso bistrattato.

Amor Real

Amor Real è un capolavoro del genere da noi affrontato. Vincitore di diversi Tv Y Novelas, gli Oscar delle telenovelas messicane, è un classico da non perdere.



Tratto da una novela di Caridad Bravo Adams,  è il remake di una vecchia telenovela di successo, "Bodas de Odio", del 1983, in cui recitava una grande attrice come Christian Bach, al fianco di Miguel Palmer e Franco Moro.
Venti anni dopo, nel 2003, Carla Estrada decide di produrre una nuova versione di questa avvincente storia e con l'aiuto della nostra italianissima Maria Zarattini, mette in scena un prodotto che non ha nulla da invidiare alla precedente edizione.
Il trio è formato da tre grandi nomi del piccolo schermo messicano: Adela Noriega, Fernando Colunga e Mauricio Islas.
Si riforma così la coppia de "El Manantial", con la Noriega e Islas, ma ad ostacolare il loro amore, questa volta, non sarà il cattivo di turno, ma un personaggio di grande spessore e umanità,  Manuel Fuentes Guerra, interpretato da Fernanco Colunga.


Un trio impeccabile, che condurrà il telespettatore nel XIX secolo, lasciandolo libero di schierarsi per uno dei due protagonisti della storia.
Ma l'elenco degli attori è veramente stellare, accanto a loro, infatti, troviamo: Helena Rojo, Ricardo Blume, Ernesto Laguardia, Chantal Andrade, Mariana Levy (la sua ultima interpretazione), Ana Martin, Rafael Rojas e Leticia Calderon. Molti di loro sono stati a loro volta protagonisti di altre produzioni.
La telenovela narra la storia di Matilde (Adela Noriega), giovane aristocratica messicana, che sfidando le regole della società, si innamora di un giovane soldato squattrinato, Adolfo Solis (Mauricio Islas).


 Uomo integro ed integerrimo, che spera di chiedere al padre della sua amata il permesso di corteggiare e poi sposare Matilde.

A rovinare i loro piani ci pensa Augusta (Helena Rojo), che per la figlia ha ben altre ambizioni. La vuole al fianco di un ricco proprietario terriero per risolvere i problemi economici della loro famiglia. All'oscuro di tutto il padre della ragazza, che, invece, per lei non vuole altro che un'unione d'amore.
 Manuel Fuentes Guerra (Fernando Colunga) è il candidato idele: giovane, aitante, medico e soprattutto erede di un immenso patrimonio, quello di Joaquin Fuente Guerra (Julio Alemán), suo padre.


Manuel è cresciuto a contatto della terra, in mezzo ai contadini, lavorando come uno schiavo per il padre, che lo riconosce solo in punto di morte, dietro forti sollecitudini del parroco di famiglia. Nonostante tutto riesce a laurearsi, diventando medico.
Frutto di una relazione con una povera contadina della tenuta, che era poi stata ingiustamente arrestata, Manuel non ricorda la madre, che crede morta. Alla scomparsa anche del padre, ancora frastornato, si ritrova erede di un patrimonio terriero immenso, che gli garantisce una vita agiata e l'ingresso nella buona società.
Giunto in città, conosce Matilde e se ne invaghisce immediatamente. In passato non avrebbe mai nemmeno sperato di poterla avvicinare, ma ora, con la nuova posizione economica, forse,  potrebbe anche corteggiarla e chiederla in moglie. A lui piace molto, ma ha non pochi dubbi, perchè lei sembra sempre così fredda e scostante, nonostante la gentilezza innata. E' solo la timidezza gli assicurano la madre ed il fratello di Matilde, Umberto (Ernesto La Guardia) e lui, oramai determinato a conquistarla, si lascia ingannare, mettendo a tacere ogni minimo segnale di allarme che la sua mente acuta gli lancia.

Matilde, a sua volta, sempre più convinta del suo amore per Adolfo, si ostina a non voler frequentare nessun altro uomo e men che meno Manuel Fuentes Guerra, che tanto piace a sua madre e a suo fratello, nonostante abbiano scoperto che è figlio illegittimo. Non che a lei interessi lo stato sociale di una persona, ma detesta l'idea che le impongano un uomo che non ama e lui sembra determinato ad averla, anche senza il suo consenso.
Vista la sua ostinazione, la madre ed il fratello di Matilde capiscono che devono liberarsi una volta per tutte di Alfonso Solis e con uno stratagemma lo fanno arrestare con l'accusa di omicidio, pagando una prostituta affinchè finga di essere la moglie e la madre dei figli di Solis.
Matilde, che non ha più notizie dell'innamorato, di fronte alla donna che giura essere la sposa dell'uomo, accetta di sposarsi con il pretendente scelto dalla madre.
Il giorno del matrimonio, però, Adolfo, che è riuscito a scappare con l'aiuto del suo amico Delfino, la raggiunge al ricevimento di nozze e le propone di scappare insieme.

Matilde accetta, ma scoperta dal marito, non ha modo di raggiungere Adolfo e si ritrova così prigioniera nella tenuta di campagna del marito, che non intende rinunciare alla sua notte di nozze.
E mentre Matilde inizia a conoscere davvero l'uomo che ha sposato, mettendo da parte i pregiudizi e i rancori, Adolfo la raggiunge, fingendosi il nuovo amministratore della tenuta.
Cosa farà la povera Matilde? Chi scegliere tra il romantico Adolfo e il sanguigno Manuel? Se prima non avrebbe avuto dubbi, ora la situazione si complica e inoltre Matilde aspetta  un bambino. Crederà suo marito che il figlio che porta in grembo è suo?
Tra innumerevoli colpi di scena e l'arrivo di nuovi personaggi, alcuni bellissimi come Cathalina per Adolfo e Josephina per l'irrequieto ed irresponsabile Humberto, si snoda una storia d'amore tormentata e difficile, dove non c'è un protagonista assoluto, che prevale sull'altro. Manuel Fuentes Guerra e Adolfo Solis sono pari nel rigore, nel rispetto e nell'amore per Matilde. E se a tratti sembra prevalere uno sull'altro, alla fine nessuno potrà mai affermare chi tra i due è il migliore.
E così anche il gesto finale di Adolfo, che sembra aver trovato un suo equilibro al fianco della bella e dolce Cathalina, per poi perderla e ritrovarla nuovamente tra le braccia di Matilde,  appare come la scelta disperata e delusa di un grande uomo, rimasto solo. La disperazione  di Manuel che con  un gesto audace, tenta di porre rimedio a quella incresciosa situazione, non è soltanto un tentativo di pareggiare i conti con il rivale, ma è la consapevolezza, che forse, tra i due, non c'è un vero vincitore. La vita da e la vita prende. E' quanto è successo a lui, che per lungo tempo si è sentito in credito con l'esistenza, per quell'infanzia infelice. Ora torna ad essere in debito, perchè gli ha regalato l'amore di Matilde, un amore vero.
Insomma, senza svelarvi troppo, per non togliervi il piacere di una storia che ha qualcosa di avvincente, vi posso assicurare che resterete senza fiato.
Se volete un giudizio, posso confermarvi la lode. Gli attori sono strepitosi e nella narrazione non ci sono sbavature. Ogni personaggio è curato nei minimi dettagli e la stessa attenzione è riservata ai costumi e ai dialoghi.
Alla fine si tratta di una storia corale, dove ogniuno di voi potrà trovare un personaggio da amare. Per tutti ci sarà un amore vero, come quello di Matilde e Manuel.


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