lunedì 27 aprile 2015

Muchacha italiana viene a casarse: aggiornamento

Tra mille difficoltà e altrettanti colpi di scena, siamo giunti alla 133esima puntata.
Fiorella e Pedro il giorno del loro matrimonio con Vittorio e la splendida e inarrivabile Aitana, decidono di mandare all'aria le reciproche nozze per coronare finalmente il loro sogno d'amore.
Tutti sospettano che il mancato arrivo di Pedro all'altare dipenda da Fiorella, ma non hanno le prove, anche perchè Fiorella lascia Vittorio prima del fatidico sì, per fuggire con il nipote di questi, un suo ex fidanzato italiano, dopo aver scoperto che Vittorio l'ha ingannata per lungo tempo, fingendosi malato, per costringela al matrimonio.
Ma anche Pedro si decide a cercare Fiorella, per raccontarle che ha scoperto l'inganno di Aitana. Aitana con la famiglia trama contro la loro azienda e nonostante lo voglia gridare al vento, deve agire con cautela, nascondendolo alla famiglia.
Nuovamente insieme Fiorella e Pedro si nascondono per alcuni giorni in una tenuta di famiglia, poco frequentata dagli Angales e con la complicità del fedele autista di Pedro e di Giana, convolano a giuste nozze per il civile.

Le nozze segrete

La notizia che Eloisa non sta bene e sembra aver perso la ragione, costringe Pedro a rientrare e con un raggiro riesce a far ritornare al suo posto di dama di compagnia Fiorella, successivamente.
Finalmente i due protagonisti concretizzano il loro amore, mostrando carattere. Dopo infiniti tira e molla, i due ragazzi decidono di lottare contro tutto e tutti, lavorando dietro le quinte, rafforzando il loro rapporto. I problemi, non finiscono per loro, infatti,Osvaldo, in combutta con la famiglia di Aitana, provano ad uccidere Pedro, per impossessarsi della presidenza dell'azienda di famiglia. L'attentato fallisce, ma Pedro perde temporaneamente la vista. La scoperta lo sconvolge, ma Fiorella lo convince che non deve lasciarsi abbattere e deve mantenersi forte per raccogliere le prove necessarie per smascherare Aitana e la sua famiglia. Non sanno, putroppo, che Osvaldo e sua moglie Sonia sono coinvolti nei piani piani di vendetta di Aitana.

Eloisa e Fiorella
Nel frattempo le storie d'amore di Beto e Roxana e di Giana e  Gael procedeno a gonfie vele, i problemi si annidano nella sfera personale dei due giovani Angeles. Roxana e Gael scoprono le loro origini e le novità non li rendono affatto felici.
Roxana è la figlia illegittima di Massimo Angeles, il marito di Eloisa, frutto di una storia adulterina con la cameriera, la sempre presente Joaquina.
La scoperta sconvolge gli equilibri familiari. Eloisa licenzia Joaquina, ma è riassunta per volere del defunto Maximo, che l'ha inclusa nel testamento, tutelando madre e figlia illegittima.
Roxana potrà vivere con la madre nell'area della casa destinata ai domestici.

Giana e Gael

Non meno difficile è la situazione di Gael, da tempo oggetto di attenzioni di uno sconosciuto, che dice di volerlo aiutare. Sua madre aveva un amante e lui è frutto di questa relazione adulterina. Suo nonno Maximo, scoperta la verità, ha costretto il padre di Gael a lasciare il paese e a non avanzare pretese sul figlio della donna.
Ma anche Fiorella è alle prese con le sue origini. Da alcune foto della madre, nei mesi in cui presumibilmente aspettava lei, scopre che c'è qualcosa di strano e intuisce che può essere stata adottata.
Dopo una fase noisa, per il troppo prolungarsi delle situazioni, la storia ha ripreso linfa e ora corre su binari paralleli, spingendo lo spettatore a capire come Elosia riuscirà a smascherare i suoi detrattori, come Roxana riuscirà ad apprezzare sua madre e come Gael riuscirà a conciliarsi con il suo passato, trovando finalmente il suo equilibrio.

E che dire della povera Fiorella? Come riuscirà a scoprire che la cara amica di Eloisa, Julietta, che insieme al suo primo amore italiano, Santino, cerca disperatamente la figlia che molti anni prima aveva dato in adozione in Italia, è sua madre?
E mentre Eloisa finge di voler lasciare la metà dell'eredità alla sua fedele Fiorella, qualcuno cerca di ucciderla e Julietta le salva la vita.

giovedì 23 aprile 2015

Teddy Guzmán: una prima attrice ed una grande donna

Oggi ho deciso di parlarvi di una grande attrice,Teddy  Guzmán, che ho avuto il piacere di conoscere diversi anni fa, dopo la messa in onda su TVE della telenovela "Luz Maria".
Bella, anzi bellissima, con un corpo statuario e lineamenti del viso gentili, alla fine degli anni Settanta in una Lima puritana, fa scandalo con un nudo in teatro, in "El precio del amor". Una scelta, quella di Teddy, coerente con la storia del suo personaggio, come dichiarerà negli anni successivi, che la consacrò  tra le donne più sensuali e attraenti del Perù, regalandole un immenso successo.

Pochi anni dopo, infatti, Teddy aprì un proprio "café teatro" in società con Luis La Roca, dove realizzarono innumerevoli produzioni teatrali.
Nonostante l'indiscussa avvenenza, per Teddy la bellezza non è mai stata centrale nella sua vita. E come afferma lei stessa, ha dovuto lavorare sodo per vedere il suo nome su un cartellone pubblicitario.
Donna di straordinario talento e di indiscussa bellezza, ha amato un solo uomo, da cui ha avuto due figli, che ama alla follia, tanto che dopo la scomparsa del marito negli anni Novanta non si è mai più risposata.
Rosa Olaguibel Cáceres, questo il suo vero nome, è oggi una signora di 65 anni, portati bene, senza ritocchi ed è un'icona dell'arte peruviana: attrice di teatro e di televisione, è anche cantante. Una carriera lunga e importante, che l'ha portata, nel 2010, ad ottenere la Medaglia di Lima alla carriera, rientrando nella rosa dei 50 personaggi più importanti della capitale peruviana.


Attrice di teatro, cinema e televisione, dicevamo,  ha al suo attivo successi internazionali come Luz Maria e Isabela, mujer enamorata, trasmesse anche in Spagna. E' arrivata  in Italia, con la telenovela "Pobre Diabla", trasmessa nel nostro paese con il nome di "Innamorata", al fianco di Angie Cepeda e Salvador Del Solar.
Nella sua lunga carriera ha interpretato personaggi sensuali, brillanti e anche cattivi. Insomma, non si è fatta mancare proprio nulla, ma il mio personaggio preferito resta quello di Modesta in   "Luz Maria", dove interpreta la dolce e fedele amica di Lucecita, la protagonista della telenovela, a cui darà sempre appoggio incondizionato e grande affetto.
Un personaggio bellissimo, che mi piacque immensamente per la sua dolcezza e per l'eleganza innata, che traspariva dai gesti e dal modo di parlare.


Eravamo alla fine degli anni Novanta, quando mi decisi a contattarla, senza grandi speranze che mi rispondesse. Chissà quante ammiratrici e quanti ammiratori provavano a contattarla quotidianamente e non solo nel suo paese. Le possibilità che mi rispondesse erano quasi nulle, ma io amavo troppo il suo personaggio, per non cercare di scoprire come fosse nella realtà.
E lei mi rispose.


Gentilissima, affabile e sempre disponibile, mi teneva compagnia con le sue lettere ed una volta mi regalò anche la sua voce.
Le avevo registrato una cassetta raccontandole di me e lei ricambiò con una sua, in cui mi parlava di lei e del suo lavoro.
Appena seppe della mia laurea, mi telefonò per farmi gli auguri. Rispose mio padre, da noi era l'una di notte ed io dormivo. Mio padre mi disse: "Licia, ti chiamano dal Perù!". Seppi subito che era lei e ne fui immensamente felice. Si scusò infinite volte, perchè non aveva calcolato il fuso orario, ma per me fu un regalo bellissimo che conservo nel cuore.


Sono trascorsi tanti anni da allora, ma non potrò mai dimenticare una donna così speciale, che oltre ad essere una grandissima attrice, notacome detto anche in Italia per "Innamorata" (Pobre Diabla), dove interpretava la madre possessiva e gelosa del protagonista, è anche una persona di cuore, che non pur avendo consapevolezza della sua bravura, si rapporta agli altri con grande umiltà.
La sua carriera è già lunga e piena di successi, ma non possoche augurarle ancora tante altre soddisfazioni a teatro, al cinema ( di recente ha recitato in "Desaparecer") e ancora in televisione! Nel privato tanto amore, per l'amore che sa regalare a tutti noi.

lunedì 20 aprile 2015

Imparare lo spagnolo con le telenovelas

Su facebook, in particolare in un gruppo che parla di telenovelas, si è scatentato un dibattito interessante, che vale la pena affrontare anche in questa sede.
A vostro parere, si può apprendere la lingua spagnola guardando le telenovelas? Si può arrivare ad un livello sufficiente per comprendere la conversazione tra personaggi che mettono in scena una storia, creata per un pubblico di lingua spagnola?
La questione prende spunto dalla richiesta di una nuova iscritta, che cercava nuovi prodotti da seguire in italiano.
Sono oramai anni che le reti ammiraglie non dedicano più tanto spazio alle nostre amate telenovelas e anche se recentemente si è registrato un certo interesse, i prodotti sono spesso vecchi di anni e l'offerta, e di conseguenza la scelta, è molto limitata.
Da tempo il web è venuto incontro agli appassionati di tutto il mondo. Telemundo, ad esempio, trasmette i suoi prodotti in streaming, il giorno successivo alla trasmissione.
Esistono ancora molte restrizioni, ma il mercato si sta adattando e sono sempre di più le persone che si organizzano per seguirle anche non vivendo nei paesi di trasmissione del prodotto.
La scelta in questo modo diventa molto più vasta ed ogniuno può trovare la telenovela che più gli piace.
Il limite resta la lingua. Ma è poi un limite?
Lo spagnolo è molto simile all'italiano, ma contrariamente a quanto si possa pensare, se non avete nessuna nozione di spagnolo, difficilmente riuscirete a seguire la conversazione tra persone che parlano tra di loro, ignorando le vostre esigenze.
Leonela, muriendo de amor, Perù, 1997
L'impatto iniziale è di confusione ed esclusione, ma se riuscirete a trovare qualche elemento di vostro interesse (la storia, gli attori, le ambientazioni), senza eccessivo sforzo, vi accorgerete che giorno dopo giorno capirete un poco di più.
Le telenovelas hanno un carattere seriale. Ogni giorno, per circa 45 minuti, ascolterete dei personaggi che parlano con un loro accento, si muovono in contesti noti e ben visibili. Parlano velocemente, sono presi da emozioni diverse, non sono coscienti dei nostri limiti linguistici, ma ogni giorno entrano nelle nostre case, nelle nostre vite, ripentendo gesti, parole ed emozioni.
Senza contare che seguono un copione, hanno dunque una storia e se prestiamo attenzione ai diversi contesti in cui si muovono, riusciremo a capire anche i tipi di relazione che intercorrono tra loro.
Senza rendercene conto, giorno dopo giorno scopriremo di esserci impadroniti di qualche nuovo termine e progressivamente di costrutti, di frasi e di situazioni. E dopo qualche mese saremo in grado di afferrare pezzi di un'intera conversazione.
Se abbiamo poi la fortuna di imbatterci in un prodotto che ci piace davvero tanto, finiremo con il vedere e rivedere determinate scene e con un minimo di impegno, ci renderemo conto che quel determinato personaggio, che ci piace tanto, stava dicendo alla sua amata, che nonostante tutti gli ostacoli che li separano, prima o poi ce la faranno a coronare il loro sogno d'amore.


Non siete ancora convinti? Bene, non mi resta che parlarvi della mia personale esperienza, per convincervi che sì si può apprendere lo spagnolo seguendo le telenovelas.
Sono trascorsi più di quindici anni, quando facendo zapping sui canali della parabolica, mi fermai sulla rete internazionale del canale spagnolo TVE.
Sulla rete ammiraglia, ogni pomeriggio, trasmettevano un'emozionante puntata di "Leonela, muriendo de amor" con l'attrice messicana Mariana Levy ed il peruviano Diego Bertie.
A colpirmi fu la modernità delle ambientazioni. In Italia da tempo, dopo "Cuore Selvaggio" le telenovelas avevano subito una brusca ritirata e quello che trasmettevano, soprattutto i canali secondari, non era assolutamente di mio interesse.
I due protagonisti litigavano fuoriosamente di continuo. Lui era in carcere e l'accusava di qualcosa. Ripeteva spesso queste due parole: "mi venganza!" ed era così accalorato e partecipe, che mi ritrovai seduta a cercare di capire il senso di quella storia. Chi era quella donna elegante e fredda che andava a trovare quel tizio in carcere? E come era finito in carcere? Cosa aveva fatto?
Non conoscevo nessuno dei due attori, ma avevo sentito parlare di lei, volto noto in Messico (scomparsa prematuramente pochi anni dopo aver girato questo prodotto) e lui... Beh, lui era molto affascinante e in più sembrava veramente molto arrabbiato.

Diego Bertie, attore peruviano

Poi scorsi Mariela Alcalà, un'attrice nota in Italia, che qui interpretava un ruolo secondario, vicino al protagonista.

Mariela Alcalà, attrice venezuelana, famosissima anche in Italia
Le prime settimane mi sono arrovellata il cervello, cercando di stabilire le dinamiche familiari, ma ogni giorno che mi sedevo davanti al televisiore scoprivo una parola nuova.
Ricordo la sensazione di trionfo, quando mia sorella ed io, lei studiava lingue all'università, ma era solo all'inizio, capimmo che "avuela" significava "nonna" e "hijo" invece era "figlio". Il protagonista aveva avuto un figlio dalla protagonista. Il bambino, scoprii qualche settimanan dopo, era frutto di un abuso. Il protagonista aveva violentato la protagonista. Ecco perchè era finito in carcere ed ecco perchè lei lo odiava.
Avevo fatto dei passi avanti.
La telenovela finì ed io, anche se non capivo tutti i discorsi, ero in grado di capire il senso della storia e delle conversazioni.
Decisa a continuare su questa strada mi preparai a seguire anche il nuovo prodotto scelto da TVE e fu amore incondizionato. La rete ammiraglia aveva acquistato tre telenovelas peruviane. La prima era quella che avevo appena visto,  seguiva "Luz Maria" e successivamente avrebbero trasmesso "Cosas del amor" ancora una volta con Diego Bertie.
Poichè adoro le storie d'epoca, mi innamorai perdutamente di "Luz Maria". Come vi ho detto, putroppo, non capivo tutte le parole, ma io dovevo sapere cosa si dicevano quei due (Angie Cepeda e Christian Meier) che bucavano lo schermo, tenendo incollati alla visione della telenovela, tutti i pomeriggi, quattro milioni di spagnoli. Cominciai così a registrare e a riascoltare infinite volte le conversazioni tra i due protagonisti. Non era semplice per nulla, perchè le voci erano spesso distorte, alterate o anche solo emozionate, ma io ero decisa a farcela e con l'aiuto di un vocabolario e di mia sorella, che era più avanti di me, perchè lo studiava per gli esami, mi accorsi che facevo passi da gigante.

Luz Maria, telenovela peruviana, 1998

La passione per "Luz Maria", mi spinse poi a voler contattare gli attori della serie e per farlo non avevo altra scelta che buttarmi e scrivere meglio che potevo.
Il mio spagnolo era pieno di errori, ma mi capivano. Tra gli attori della serie, alcuni mi risposero (sono diversi dai divi americani e anche più facile da conoscere di quelli italiani) e iniziai uno scambio di lettere e di registrazioni con una splendida attrice peruviana (Teddy Guzmán), che ho ancora tra i miei amici su facebook.
Lei si divertiva un mondo a leggere e ad ascoltare le cassette che le registravo e mi rispondeva a tempo debito, dimostrando di aver capito tutto quello che le scrivevo.

Teddy Guzmann, attrice peruviana

Contemporaneamente, ero a caccia di materiale sugli attori e la serie e poichè in Italia non era mai arrivata, mi affidai alla Spagna. Attraverso delle amiche conosciute sulla rivista italiana Tele Bolero, che parlava di telenovelas, conobbi altre persone come me, di età diverse, che come me si erano avvicinate alle telenovelas in lingua per "disperazione" e pur essendo di estrazione culturali diverse, c'era un insegnante e una casalinga, entrambe si erano tuffate in questa magica avventura arrivando alla Spagna. Con loro ci procuravamo materiale direttamente dalla Spagna e dal Sud America: articoli di giornali, foto, notizie, DVD e quanto altro per sapere tutto dei nostri begnamini. E di Christian Meier in particolare.
Tra loro io era la più poverella, perchè ero ancora una studentessa universitaria, così cercavo anche mezzi più semplici per avere informazioni su "Luz Maria". Scoperta una rivista Spagnola, "Novela", mi pare si chiamasse, misi un annuncio per scambiare materiale su i nostri attori preferiti.
Il postino in quel periodo era di casa da me. Arrivarono decine e decine di lettere. Tutte spagnole e anche qualche spagnolo, incuriosite dal mio interesse per un prodotto molto amato da loro, che mi mandavano, senza chiedere nulla in cambio,  materiale sugli attori, DVD e gadget. La maggior parte di loro, poi, non mancava di raccontarimi in lunghe lettere aspetti della loro vita privata, chiedendomi, a volte, consigli.
Per deformazione personale rispondevo a tutti,  perchè mi sembrava scortese, anche se mi vergognavo per il mio livello di spagnolo. Loro rispondevano a raffica, ignorando gli errori ed io nel frattempo studiavo le loro strutture.
Alla fine della seconda telenovela ero in grado di capire le conversazioni di quasi tutti i personaggi, di apprezzare i loro dialoghi e le discussioni anche più difficili. Mi sfuggivano ancora le battute comiche e di spirito.
Il problema si risolse con la terza telenovela, "Cosas del amor" con Maricarmen Reguiero e Diego Bertie. Rivedevo Bertie dopo più di un anno e finalmente riuscivo a capire tutto quello che diceva, apprezzando le variazioni di registro della voce. Finalmente riuscivo ad apprezzare pienamente la bravura di questo attore che ha alle spalle anni di teatro.


 E in questa telenovela, dove i battibecchi tra i due protagonisti erano all'ordine del giorno, non avevo più alcun problema a seguirli. E finalmente riuscivo a godermi anche gli sketch comici, che nelle telenovelas peruviane erano un ingrediente fondamentale da mescolare con gli elementi drammatici, per alleviare la tensione.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora e nonostante non abbia ancora avuto modo di seguire un corso tradizionale di spagnolo per approfondire la grammatica, dopo l'italiano, è la lingua straniera che conosco meglio. Sono oramai in grado si seguire le news e i talk show senza alcun problema.
Questo a dimostrare che i prodotti televisivi possono diventare un ottimo tutor spagnolo, se affiancato dall'impegno, la passione e la determinazione.

mercoledì 15 aprile 2015

Amor en custodia

I remake non arrivano mai all'originale ed è questo il caso di Amor en Custodia.




E se non vi ha convinto il trailer, lasciatemi dire che c'è il meglio dell'arte attoriale della Columbia. La protagonista è un volto noto anche in Italia. L'abbiamo vista, amata ed odiata in "Café con aroma de mujer", al fianco di Guy Ecker come la moglie abbandonata e mai sedotta dal tormentato Sebastiano, che lo tradirà per risentimento e bisogno di essere desiderata. Se non avete ancora capito, lei è la grande Alejandra Borrero. Al suo fianco un uomo di grande fascino ed eleganza,  come Ernesto Calzadilla, che interpreta un uomo integro, buono e fedele, che ama sua moglie  e sua figlia e vive per loro, fino a quando non arriva nella sua vita Paz e tutto si complica.


Ma i protagonisti di questa storia sono quattro. Accanto ai più maturi innamorati, troviamo la figlia di Paz, Barbara, la giovane Ana Wills e il tenero e tenace Camacho, interpretato da Iván López.
Tra gli antagonisti il grande, anzi grandissimo Mario Duarte, già noto per i suoi ruoli in Betty La Fea e La Hija del Mariachi, che torna con un personaggio ricco di sfumature, che ancora una volta fa innamorare: Ernesto Salina, meglio noto come "Tango".

Mario Duarte è Tango

La storia ruota intorno alla famiglia di Paz Delucci e alla loro casa di moda. La stilosa imprenditrice si vede costretta ad assumere una squadra di guardie del corpo per difendere lei e la famiglia, dopo alcuni pericolosi attentati, che la vedono coinvolta.
Fino a quando non si farà chiarezza, lei e sua figlia, in modo particolare, dovranno essere scortate ovunque da due body guard.
Arrivano così nelle loro vite Juan Manuel Aguirre e Nicholàs Camacho. Entrambi giovani, professionali e bellissimi!
La storia di Paz e Juan Manuel è quella di due persone adulte, sposate e fedeli ai loro compagni, che cercano di mettere a tacere l'attrazione che provano l'uno per l'altra, per non ferire i loro coniugi, fino a quando l'infedeltà di Alejandro, il marito di Paz e la gelosia ossessiva di Gabriela, non li spingeranno a superare le barriere e a dare libero sfogo al loro amore.

Paz e Juan Manuel

In contrapposizione a loro, Barbara e Camacho sono giovani, innamorati e liberi, ma non per questo meno felici. Il loro amore, infatti, è ostacolato soprattutto dal carattere capriccioso di Barbara, ma anche dalla ritrosia di Camacho, che sa di non poter avere la donna dei suoi sogni, se non ad un costo molto alto, che farebbe soffrire entrambi.

Famiglia Delucci Sanin

Naturalmente, attorno alle storie principali si snoda poi tutta una girandola di personaggi, che animano la storia e ne accrescono gli intrighi.
Molto bella la storia di Juan Manuel, che dopo aver dedicato buona parte della sua vita a sostenere la sua famiglia, si troverà a dover lottare con la vita, che lo porrà di fronte a grandi dolori, ma ne saprà uscire dignitosamente come ha sempre vissuto.

Famiglia Aguirre

Un'altra storia molto interessante è quella di Barbara, la figlia di Paz. Personaggio classico, di ragazzina viziata che si innamora del dipendente di sua madre, matura progressivamente, da ragazzina a donna,  trovando finalmente una sua strada, vincendo anche contro un nemico subdolo come la bulimia.
Personaggio critico è quello di Tatiana la figlia di Juan Manuel e Gabriela. Cresciuta come una brava ragazza, con sani principi morali e molto legata ai suoi genitori, si innamora, non ricambiata di Camacho e cercherà di ostacolare la storia con Barbara in tutti i modi, fino a quando non si renderà conto dei suoi errori e farà un passo indietro. Anche la sua è la storia di una maturazione, come quella di Barbara, ma è vissuta in modo diverso, fino all'inevitabile lieto fine.

Victoria Delucci

Merita una citazione a parte il personaggio di Victoria, sorella di Paz, che si presenta come una donna moderna, forte ed indipendente, che odia suo padre per averle portato via la sua piccola bambina dalla sala parto, facendole credere che era morta. Lei non crede a quella versione e dopo anni di lontananza forzata dalla famiglia, torna decisa a ritrovare la sua piccola, perchè è viva, lei ne è convinta. E la sua determinazione sarà infine premiata, ma quanto dolore dovrà sopportare, prima di tornare ad essere la donna forte e moderna e piena di talento artistico che è sempre stata.
Nella migliore tradizione colombiana magistrale è la mescolanza di registri che passano dal drammatico al divertente, mescolando situazioni tra loro diverse.


Una nota a parte meritano le scene iniziali di sesso, o meglio di approccio al sesso, tra i due maturi protagonisti, che nonostante non siano più dei ragazzini si divertono a mettersi in gioco e lo fanno in un modo che coinvolge il telespettatore, divertendolo, senza mai diventare volgari o demenziali.
E su queste scene ha giocato anche la stampa, che si è divertita a mostrare scene provocanti sulle copertine delle riviste, approfittando della spettacolare forma fisica del nostro galan.

Insomma, se vi capita sotto lo sguardo, non lasciatevela sfuggire, ne vale veramente la pena!


giovedì 2 aprile 2015

Que te perdone Dios...yo no!



Que Te Perdone Dios è iniziata il 19 gennaio su Univision e dal 19 febbraio è emessa anche da Televisa.
I protagonisti sono Zuria Vega y Mark Tacher (La hija del mariachi). Le riprese si muovo tra Stati Uniti e Messico ed un remake della telenovela Pecado Mortal, meglio conosciuta da noi come Abrazame muy fuerte con Aracely Arámbula y Fernando Colunga. La storia originale è di Caridad Bravo Adams.

La produzione è di Angelli Nesma e la sceneggiatura è di Juan Carlos Alcalá.





Angelli Nesma ha ha messo insieme un grande cast che comprende Rebecca Jones, Sergio Goyri, Erik Del Castillo, Sabine Moussier e si avrà anche la partecipazione speciale di Irán Castillo e Brandon Peniche.

Que te Perdone Dios narra la storia di Renata Flores del Ángel (Irán Castillo), una bella ragazza succube di suo padre, Don Bruno. Don Bruno è un importante esportatore di uva e vino, che vive in un paesino chiamato Real de San Andrés. 

Ha sempre voluto un figlio maschio e per questo motivo rifiuta la figlia, considerandola un peso. 
Renata si innamora di Pablo, un bracciante che lavora nell'azienda di suo su padre. Quando Don Bruno li scopre si infuria e cerca di ostacolare la loro relazione, fino al punto di tentare di uccidere Pablo.




Il ragazzo non vede altra soluzione che la fuga. Chiede a Renata di seguirlo, ma la ragazza non riesce a portare a termine il loro piano, perdendo le tracce di Pablo.
Nel frattempo, Don Bruno scopre che la figlia è incinta e decide di portarla a Ciudad de Valle per nascondere la gravidanza, facendo affidamento sull'ambiziosa Macaria, una sua dipendente, a cui chiede, dietro laudo compenso, di prendersi cura della figlia fino alla nascita del bambino. A quel punto, Renata potrà tornare a casa e lei, invece, si prenderà cura del piccolo, registrandolo a suo nome, facendolo passare come suo nipote.

Abigail e Mateo

Renata partorisce una bambina, Abigail, e come impostale dal padre, la affida a Macaria. A questo punto Don Bruno ritiene opportuno far sposare la figlia con un'altro uomo, Fausto Lòpez (Sergio Goyri), il proprietario di una tenuta vicina, che ha alle spalle una situazione economica disastrosa e non può permettersi il lusso di rifiutare la sua offerta.
Passano gli anni. Renata (da adulta è interpretata da Rebecca Jones) e Fausto continuano a stare insieme, mentre Abigail (Zuria Vega) è diventata una donna molto attraente, che piace a la pretende Diego (Ferdinando Valencia) un dipendente del rancho, ma lei non lo ricambia e aspetta l'uomo della sua vita, Mateo (Mark Tacher), il nipote di Fausto, il marito della sua madrina.

 Il suo ritorno contribuisce a formare un triangolo amoroso che rischierà di mettere fine all'amicizia che i tre giovani avevano cementato durante l'infanzia. 



Lucio e Macario


L'audience è buono e si attesta intorno ai tre milioni di telespettatori, con punte di quattro milioni. I giudizi in rete evidenziano delle carenze strutturali, dovute all'epoca in cui fu creata la storia. In effetti, la Renata appare troppo succube del padre e fin troppo sfortunata, almeno nella prima parte della storia. Basti pensare che non solo non ha l'amore del padre, il fidanzato che si sceglie finisce con l'essere creduto morto, perde la vista ed è costretta a partorire in segreto sua figlia, per poi vederla crescere ad una dipendente dell'azienda, potendola trattare solo come un'affettuosa madrina.


C'è una rassegnazione a quanto le accade, che nella nostra società non è del tutto comprensibile e desta qualche dubbio. Nelle settimane successivo, il giudizio tende a migliorare, con i personaggi giovani e più intraprendenti. Si lamenta ancora la lentezza di alcune storie, ma piace la coppia Vega Tacher.

Bellissima è inoltre la fotografia, con le immagini rurali del Messico.




Di seguito vi riportiamo il cast:

Zuria Vega come Abigaíl Ríos / Abigaíl Ramos Flores

Mark Tacher come Mateo López come Guerra Fuentes

Sergio Goyri come Fausto López come Guerra

Rebecca Jones come Renata Flores del Ángel de López come Guerra

Sabine Moussier come Macaria Ríos

Altair Jarabo come Diana Montero

María Sorté come Helena Fuentes Vda. de López come Guerra

René Strickler come Patricio Duarte

Ana Bertha Espín come Constanza del Ángel Vda. de Flores

Ferdinando Valencia come Diego Muñoz

Alejandro Ávila come Lucio Ramírez

Manuel Ojeda come Melitón

Laisha Wilkins come Ximena Negrete / Daniela Negrete

Dacia González come Vicenta Muñoz

Zaide Silvia Gutiérrez come Simona Sánchez

Ana Patricia Rojo come Efigenia de la Cruz y Ferreira

Fabián Robles come Julio Acosta Montero

Eric del Castillo come Bruno Flores Riquelme

Antonio Medellín come Padre Francisco Ojeda Bernal

Alejandra Ávalos come Mía Montero

Moisés Arizmendi come Porfirio

Héctor Sáez come Comandante Efraín Barragán

Alejandra Procuna come Eduviges de la Cruz y Ferreira

Raúl Olivo come Jaime Díaz "Motor"

Óscar Bonfiglio come Marcelino

Julio Mannino come Benito

Myrrha Saavedra come Amanda Ríos

Carlos Athié come Maximiliano "Max" Zarazúa

Adriano come Antonio "Toño" Sánchez

Santiago Hernández come Alfredo "Fredy" Sánchez

José María Galeano come Padre Tomás Ojeda Bernal

Iván Caraza come Mano Negra

Rafael Amador come Rafa, el cantinero

Iral Mejía come Karen

Alejandra Robles Gil come Teodora

Daniela Basso come Juanita

Lakshmi Picazo come Nieves Barragán

Irán Castillo come Renata Flores del Ángel (joven)

Ale García come Macaria Ríos (joven)

Brandon Peniche come Pablo Ramos

Erik Díaz come Fausto López come Guerra (joven)

Christian Vega come Lucio Ramírez (joven)

Ricardo Franco come Gerardo López come Guerra



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