Il Manantial è una telenovela
messicana del 2001, vincitrice del premio TVyNovelas Award, come
migliore telenovela nel 2002. La produzione è di Carla Estrada, un nome
che è anche una certezza di professionalità e successo nel mondo delle
telenovelas.
I
protagonisti sono Adela Noriega e Mauricio Islas. Una coppia affiatata
che rende bene sulla scena, tanto da ripresentare la coppia,
rimesconando le carte, anche in "Amor Real".
La
storia è scritta molto bene. Sembra un romanzo ed i personaggi sono
studiati fin nei minimi particolari. Ogniuno di loro ha caratteristiche
ben specifiche, che mantengono una loro coerenza dall'inizio alla fine.
Gli attori sono straordianri. Uno su tutti Justo Ramirez (Alejandro Tomasi), il malo della storia.
Alejandro Tomasi nel ruolo di Justo Ramirez |
La consiglio vivamente, nonostante l'alone nostalgio e drammatico che accomagna tutte le puntate.
Nel
villaggio di Sant'Andrea dove scorre il Manantial, due famiglie si
dichiarano guerra per il controllo di alcune terre. Sono i Ramirez e i
Valdes.
Dietro la contesa
degli appezzamenti di terreno si nascondono motivi molto più personali.
Tra Justo Ramirez, marito di Margarita Insunza, e Francisca Rivero,
moglie del suo nemico Rigoberto Valdes, cè una relazione adulterina.
Francisca Rivero e Justo Ramirez |
Da
questo antefatto iniza la storia di Alfonsina e Alejandro, i figli
legittimi di Valdes e Ramirez, nati nello stesso giorno da genitori tra
loro in guerra.
Margarita
Insunza, madre di Alejndro, chiede al marito di prendere provvedimenti
per impedire al figlio di frequentare la giovane donna, perchè suo
figlio deve sposare la cugina Barbara. Justo assicura che farà quanto
necessario affinchè tra i due ragazzi non possa mai esserci una
relazione e intrufolatosi in casa della ragazza la violenta.
Dopo lo strupo la ragazza lascia il paese per non farvi ritorno.
Passano cinque anni e Alfonsina si laurea. Sembra aver ritrovato un'apparente serenità, anche se l'abuso che ha subito le impedisce di avere relazioni sessuali con gli uomini. Nonostante tutto vive tranquilla, fino a quando la madre, che ha scoperto di avere un male incurabile, si toglie la vita. Prima di morire ha però modo di dire alla figlia, che la causa delle loro disgrazie è sempre lo stesso uomo, Justo Ramirez. A fronte di questa confessione, Alfonsina giura di vendicarsi.
Tornata a Sant'Andrea rivede Alejandro ed è subito chiaro che tra loro esiste un legame molto più forte dell'odio reciproco delle loro famiglia, ma Alejandro è ora fidanzato con Barbara, mentre Alfonsina non ha il coraggio di confessargli, ciò che gli ha fatto il padre, cinque anni prima che lei sparisse.
Tra omicidi rimasti occulti per lungo tempo e colpi di scena conditi dalla guerra senza frontiere tra Alfonsina Valdez e Justo Ramirez, si snoda una storia degna di un romanzo, che ci presenta una Adela Noriega determinata, sofferente, ma caparbia che lotta con tutte le sue forze per vincere contro l'ambizione e la malvagità di uno spettalore Alejandro Tomasi, bravissimo nel ruolo di Justo Valdez. Una ragazza tanto forte quanto fragile per la pena che si porta nel cuore. Troverà mai il coraggio di confessare al suo amore, il giovane e romanticissimo Alejandro che se non riesce ad avere relazioni con un uomo è per colpa di suo padre? E' ciò che teme doña Margherita, moglie di Justo e madre di Alejandro, che un giorno Alfonsina possa rivelare al figlio l'identità dell'uomo che l'ha violentata. Sa che Alejandro non potrà mai perdonarlo per quello che ha fatto e mai perdonerà se stesso per esservi vendicato del padre, perchè la vendetta è l'unica arma per cancellare l'onta, ma Alfonsina e Margherita sono poi così diverse? Potranno mai permettere un finale così tragico?
Accanto alla storia d'amore dei due protagonisti si snodano poi le storie degli altri personaggi, come la zia e lo zio di Alfonsina, il sacerdote di cui è segretamente innamorata doña Margherita e ancora la migliore amica della nostra protagonista, insieme al fratellastro di quest'ultima. Tutta la narrazione è pervasa da un sentimento dolce e drammatico, che sembra trasmettersi anche al luogo. L'amore è sviscerato in tutte le sue forme, c'è quello tra madre e figlio di Margarita per Alejandro, quello della zia per la nipote e quello della nipote per la figlia, quello tra fratelli, così come quello tra amiche. C'è l'amore impossibile, come quello romantico dei due protagonisti adolescenti, fino a quello adulto di una coppia che vuole trovare un punto di incontro. Come non dimenticare poi l'amore di un padre per sua figlia, che lo condurrà alla morte. Una morte su cui si costruirà una redenzione.
Se ne avete la possibilità, ve la consiglio vivamente. E' una di quelle telenovela che vi lasceranno a bocca aperta. Uno di quei prodotti che riscattano il genere spesso bistrattato.
Dopo lo strupo la ragazza lascia il paese per non farvi ritorno.
Passano cinque anni e Alfonsina si laurea. Sembra aver ritrovato un'apparente serenità, anche se l'abuso che ha subito le impedisce di avere relazioni sessuali con gli uomini. Nonostante tutto vive tranquilla, fino a quando la madre, che ha scoperto di avere un male incurabile, si toglie la vita. Prima di morire ha però modo di dire alla figlia, che la causa delle loro disgrazie è sempre lo stesso uomo, Justo Ramirez. A fronte di questa confessione, Alfonsina giura di vendicarsi.
Alfonsina e sua zia |
Tornata a Sant'Andrea rivede Alejandro ed è subito chiaro che tra loro esiste un legame molto più forte dell'odio reciproco delle loro famiglia, ma Alejandro è ora fidanzato con Barbara, mentre Alfonsina non ha il coraggio di confessargli, ciò che gli ha fatto il padre, cinque anni prima che lei sparisse.
Il tragico personaggio di Barbara, la fidanzata di Alejandro |
Tra omicidi rimasti occulti per lungo tempo e colpi di scena conditi dalla guerra senza frontiere tra Alfonsina Valdez e Justo Ramirez, si snoda una storia degna di un romanzo, che ci presenta una Adela Noriega determinata, sofferente, ma caparbia che lotta con tutte le sue forze per vincere contro l'ambizione e la malvagità di uno spettalore Alejandro Tomasi, bravissimo nel ruolo di Justo Valdez. Una ragazza tanto forte quanto fragile per la pena che si porta nel cuore. Troverà mai il coraggio di confessare al suo amore, il giovane e romanticissimo Alejandro che se non riesce ad avere relazioni con un uomo è per colpa di suo padre? E' ciò che teme doña Margherita, moglie di Justo e madre di Alejandro, che un giorno Alfonsina possa rivelare al figlio l'identità dell'uomo che l'ha violentata. Sa che Alejandro non potrà mai perdonarlo per quello che ha fatto e mai perdonerà se stesso per esservi vendicato del padre, perchè la vendetta è l'unica arma per cancellare l'onta, ma Alfonsina e Margherita sono poi così diverse? Potranno mai permettere un finale così tragico?
Accanto alla storia d'amore dei due protagonisti si snodano poi le storie degli altri personaggi, come la zia e lo zio di Alfonsina, il sacerdote di cui è segretamente innamorata doña Margherita e ancora la migliore amica della nostra protagonista, insieme al fratellastro di quest'ultima. Tutta la narrazione è pervasa da un sentimento dolce e drammatico, che sembra trasmettersi anche al luogo. L'amore è sviscerato in tutte le sue forme, c'è quello tra madre e figlio di Margarita per Alejandro, quello della zia per la nipote e quello della nipote per la figlia, quello tra fratelli, così come quello tra amiche. C'è l'amore impossibile, come quello romantico dei due protagonisti adolescenti, fino a quello adulto di una coppia che vuole trovare un punto di incontro. Come non dimenticare poi l'amore di un padre per sua figlia, che lo condurrà alla morte. Una morte su cui si costruirà una redenzione.
Se ne avete la possibilità, ve la consiglio vivamente. E' una di quelle telenovela che vi lasceranno a bocca aperta. Uno di quei prodotti che riscattano il genere spesso bistrattato.
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