Su facebook, in particolare in un gruppo che parla di telenovelas, si è scatentato un dibattito interessante, che vale la pena affrontare anche in questa sede.
A vostro parere, si può apprendere la lingua spagnola guardando le telenovelas? Si può arrivare ad un livello sufficiente per comprendere la conversazione tra personaggi che mettono in scena una storia, creata per un pubblico di lingua spagnola?
La questione prende spunto dalla richiesta di una nuova iscritta, che cercava nuovi prodotti da seguire in italiano.
Sono oramai anni che le reti ammiraglie non dedicano più tanto spazio alle nostre amate telenovelas e anche se recentemente si è registrato un certo interesse, i prodotti sono spesso vecchi di anni e l'offerta, e di conseguenza la scelta, è molto limitata.
Da tempo il web è venuto incontro agli appassionati di tutto il mondo. Telemundo, ad esempio, trasmette i suoi prodotti in streaming, il giorno successivo alla trasmissione.
Esistono ancora molte restrizioni, ma il mercato si sta adattando e sono sempre di più le persone che si organizzano per seguirle anche non vivendo nei paesi di trasmissione del prodotto.
La scelta in questo modo diventa molto più vasta ed ogniuno può trovare la telenovela che più gli piace.
Il limite resta la lingua. Ma è poi un limite?
Lo spagnolo è molto simile all'italiano, ma contrariamente a quanto si possa pensare, se non avete nessuna nozione di spagnolo, difficilmente riuscirete a seguire la conversazione tra persone che parlano tra di loro, ignorando le vostre esigenze.
|
Leonela, muriendo de amor, Perù, 1997 |
L'impatto iniziale è di confusione ed esclusione, ma se riuscirete a trovare qualche elemento di vostro interesse (la storia, gli attori, le ambientazioni), senza eccessivo sforzo, vi accorgerete che giorno dopo giorno capirete un poco di più.
Le telenovelas hanno un carattere seriale. Ogni giorno, per circa 45 minuti, ascolterete dei personaggi che parlano con un loro accento, si muovono in contesti noti e ben visibili. Parlano velocemente, sono presi da emozioni diverse, non sono coscienti dei nostri limiti linguistici, ma ogni giorno entrano nelle nostre case, nelle nostre vite, ripentendo gesti, parole ed emozioni.
Senza contare che seguono un copione, hanno dunque una storia e se prestiamo attenzione ai diversi contesti in cui si muovono, riusciremo a capire anche i tipi di relazione che intercorrono tra loro.
Senza rendercene conto, giorno dopo giorno scopriremo di esserci impadroniti di qualche nuovo termine e progressivamente di costrutti, di frasi e di situazioni. E dopo qualche mese saremo in grado di afferrare pezzi di un'intera conversazione.
Se abbiamo poi la fortuna di imbatterci in un prodotto che ci piace davvero tanto, finiremo con il vedere e rivedere determinate scene e con un minimo di impegno, ci renderemo conto che quel determinato personaggio, che ci piace tanto, stava dicendo alla sua amata, che nonostante tutti gli ostacoli che li separano, prima o poi ce la faranno a coronare il loro sogno d'amore.
Non siete ancora convinti? Bene, non mi resta che parlarvi della mia personale esperienza, per convincervi che sì si può apprendere lo spagnolo seguendo le telenovelas.
Sono trascorsi più di quindici anni, quando facendo zapping sui canali della parabolica, mi fermai sulla rete internazionale del canale spagnolo TVE.
Sulla rete ammiraglia, ogni pomeriggio, trasmettevano un'emozionante puntata di "Leonela, muriendo de amor" con l'attrice messicana Mariana Levy ed il peruviano Diego Bertie.
A colpirmi fu la modernità delle ambientazioni. In Italia da tempo, dopo "Cuore Selvaggio" le telenovelas avevano subito una brusca ritirata e quello che trasmettevano, soprattutto i canali secondari, non era assolutamente di mio interesse.
I due protagonisti litigavano fuoriosamente di continuo. Lui era in carcere e l'accusava di qualcosa. Ripeteva spesso queste due parole: "mi venganza!" ed era così accalorato e partecipe, che mi ritrovai seduta a cercare di capire il senso di quella storia. Chi era quella donna elegante e fredda che andava a trovare quel tizio in carcere? E come era finito in carcere? Cosa aveva fatto?
Non conoscevo nessuno dei due attori, ma avevo sentito parlare di lei, volto noto in Messico (scomparsa prematuramente pochi anni dopo aver girato questo prodotto) e lui... Beh, lui era molto affascinante e in più sembrava veramente molto arrabbiato.
|
Diego Bertie, attore peruviano |
Poi scorsi Mariela Alcalà, un'attrice nota in Italia, che qui interpretava un ruolo secondario, vicino al protagonista.
|
Mariela Alcalà, attrice venezuelana, famosissima anche in Italia |
Le prime settimane mi sono arrovellata il cervello, cercando di stabilire le dinamiche familiari, ma ogni giorno che mi sedevo davanti al televisiore scoprivo una parola nuova.
Ricordo la sensazione di trionfo, quando mia sorella ed io, lei studiava lingue all'università, ma era solo all'inizio, capimmo che "avuela" significava "nonna" e "hijo" invece era "figlio". Il protagonista aveva avuto un figlio dalla protagonista. Il bambino, scoprii qualche settimanan dopo, era frutto di un abuso. Il protagonista aveva violentato la protagonista. Ecco perchè era finito in carcere ed ecco perchè lei lo odiava.
Avevo fatto dei passi avanti.
La telenovela finì ed io, anche se non capivo tutti i discorsi, ero in grado di capire il senso della storia e delle conversazioni.
Decisa a continuare su questa strada mi preparai a seguire anche il nuovo prodotto scelto da TVE e fu amore incondizionato. La rete ammiraglia aveva acquistato tre telenovelas peruviane. La prima era quella che avevo appena visto, seguiva "Luz Maria" e successivamente avrebbero trasmesso "Cosas del amor" ancora una volta con Diego Bertie.
Poichè adoro le storie d'epoca, mi innamorai perdutamente di "
Luz Maria". Come vi ho detto, putroppo, non capivo tutte le parole, ma io dovevo sapere cosa si dicevano quei due (
Angie Cepeda e Christian Meier) che bucavano lo schermo, tenendo incollati alla visione della telenovela, tutti i pomeriggi, quattro milioni di spagnoli. Cominciai così a registrare e a riascoltare infinite volte le conversazioni tra i due protagonisti. Non era semplice per nulla, perchè le voci erano spesso distorte, alterate o anche solo emozionate, ma io ero decisa a farcela e con l'aiuto di un vocabolario e di mia sorella, che era più avanti di me, perchè lo studiava per gli esami, mi accorsi che facevo passi da gigante.
|
Luz Maria, telenovela peruviana, 1998 |
La passione per "Luz Maria", mi spinse poi a voler contattare gli attori della serie e per farlo non avevo altra scelta che buttarmi e scrivere meglio che potevo.
Il mio spagnolo era pieno di errori, ma mi capivano. Tra gli attori della serie, alcuni mi risposero (sono diversi dai divi americani e anche più facile da conoscere di quelli italiani) e iniziai uno scambio di lettere e di registrazioni con una splendida attrice peruviana (
Teddy Guzmán), che ho ancora tra i miei amici su facebook.
Lei si divertiva un mondo a leggere e ad ascoltare le cassette che le registravo e mi rispondeva a tempo debito, dimostrando di aver capito tutto quello che le scrivevo.
|
Teddy Guzmann, attrice peruviana |
Contemporaneamente, ero a caccia di materiale sugli attori e la serie e poichè in Italia non era mai arrivata, mi affidai alla Spagna. Attraverso delle amiche conosciute sulla rivista italiana Tele Bolero, che parlava di telenovelas, conobbi altre persone come me, di età diverse, che come me si erano avvicinate alle telenovelas in lingua per "disperazione" e pur essendo di estrazione culturali diverse, c'era un insegnante e una casalinga, entrambe si erano tuffate in questa magica avventura arrivando alla Spagna. Con loro ci procuravamo materiale direttamente dalla Spagna e dal Sud America: articoli di giornali, foto, notizie, DVD e quanto altro per sapere tutto dei nostri begnamini. E di Christian Meier in particolare.
Tra loro io era la più poverella, perchè ero ancora una studentessa universitaria, così cercavo anche mezzi più semplici per avere informazioni su "Luz Maria". Scoperta una rivista Spagnola, "Novela", mi pare si chiamasse, misi un annuncio per scambiare materiale su i nostri attori preferiti.
Il postino in quel periodo era di casa da me. Arrivarono decine e decine di lettere. Tutte spagnole e anche qualche spagnolo, incuriosite dal mio interesse per un prodotto molto amato da loro, che mi mandavano, senza chiedere nulla in cambio, materiale sugli attori, DVD e gadget. La maggior parte di loro, poi, non mancava di raccontarimi in lunghe lettere aspetti della loro vita privata, chiedendomi, a volte, consigli.
Per deformazione personale rispondevo a tutti, perchè mi sembrava scortese, anche se mi vergognavo per il mio livello di spagnolo. Loro rispondevano a raffica, ignorando gli errori ed io nel frattempo studiavo le loro strutture.
Alla fine della seconda telenovela ero in grado di capire le conversazioni di quasi tutti i personaggi, di apprezzare i loro dialoghi e le discussioni anche più difficili. Mi sfuggivano ancora le battute comiche e di spirito.
Il problema si risolse con la terza telenovela, "Cosas del amor" con Maricarmen Reguiero e Diego Bertie. Rivedevo Bertie dopo più di un anno e finalmente riuscivo a capire tutto quello che diceva, apprezzando le variazioni di registro della voce. Finalmente riuscivo ad apprezzare pienamente la bravura di questo attore che ha alle spalle anni di teatro.
E in questa telenovela, dove i battibecchi tra i due protagonisti erano all'ordine del giorno, non avevo più alcun problema a seguirli. E finalmente riuscivo a godermi anche gli sketch comici, che nelle telenovelas peruviane erano un ingrediente fondamentale da mescolare con gli elementi drammatici, per alleviare la tensione.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora e nonostante non abbia ancora avuto modo di seguire un corso tradizionale di spagnolo per approfondire la grammatica, dopo l'italiano, è la lingua straniera che conosco meglio. Sono oramai in grado si seguire le news e i talk show senza alcun problema.
Questo a dimostrare che i prodotti televisivi possono diventare un ottimo tutor spagnolo, se affiancato dall'impegno, la passione e la determinazione.